PALLONE E PALLONATE
di Antonio Strangio
San Luca – Castrovillari, terminata con il pirotecnico quanto sorprendente e insperato (per il Castrovillari) risultato di 3 a 3. Mentre i calciatori e la terna arbitrale si salutano, con la consueta e canonica stretta di mano e si avviano verso gli spogliatoi, dove li aspettava una calda e meritata doccia, dopo i 97 minuti giocati sfidando i rigori dell’inverno che tardava a venire e dopo che nella mattinata sulla montagna si vedeva la prima candida e tanto attesa neve, capitan Ficara falciato di brutto e da dietro mentre era lanciato a rete (da stabilire soltanto se dentro o fuori dell’area), rincorre l’arbitro nella qualità di capitano per farsi spiegare come mai non ha fermato il gioco e decretato la massima punizione o la punizione dal limite a favore del San Luca, perché lui era stato falciato e mandato a gambe all’aria quando stava per presentarsi solo davanti al portiere.
Non sappiamo quali termini della lingua italiana il capitano del San Luca ha usato. Sappiamo soltanto (ci è stato riferito da chi era presente e assistito a tutta la scena), che il signor Hamza El Amil di Nichelino ha prima sventolato sotto il naso dell’incredulo capitano il cartellino giallo e qualche secondo più tardi anche il rosso, perché come ha spiegato Ficara, lui nelle vesti di capitano e vittima dell’episodio si è permesso soltanto di dire che aveva rovinato una partita molto importante ergendosi a fenomeno. Cos’altro gli ha avrà detto di così grave per meritarsi il cartellino rosso, non lo sappiamo.
Sappiamo invece che se il direttore di gara non avesse al posto del cuore un bidone della spazzatura, come aveva dichiarato tanto tempo fa un calciatore molto famoso e amato al termine di un’altra strana partita, le cose sarebbero potuto andare diversamente sanzionando il fallo incriminato, che avrebbe potuto consentire al San Luca di riprendersi una gara che nel primo tempo aveva dominato e che invece nella ripresa ha rischiato anche di perdere, dopo aver subito due errori clamorosi che avevano permesso alla squadra ospite di raggiungere il risultato di parità. Un torto che costerà al nostro capitano una squalifica, la cui misura è tutta nel referto dell’arbitro e che può variare da un massimo di due giornate a una soltanto, come prevede in questi casi il regolamento.
A meno che l’arbitro, a mente fredda non si renda conto di averla fatta grossa, si metta una mano sul cuore, non sul bidone della spazzatura, e consapevole di essere stato lui il responsabile della legittima protesta di Ficara, perché non ha avuto il coraggio di fischiare un fallo che dire clamoroso è quasi riduttivo, e nel secondo tempo ha fischiato a senso unico a favore della squadra ospite. Rimedi inoltrando alla Lega un verbale che impedisca al giudice sportivo di punire oltre ogni più ragionevole dubbio il capitano del San Luca. Rigore è quando l’arbitro fischia, per dirla con Vujadin Boskov. Noi più semplicemente aggiungiamo che rigore o punizione dal limite è soltanto quando l’arbitro nella gabbia toracica ha un cuore e non un bidone della spazzatura.
Poco da dire per quanto riguarda la partita. Bella e scoppiettante perché ci ha regalato sei gol che sono l’orgasmo del calcio e quindi fanno godere tutti. Da consegnare invece agli esperti di calcio giocato e parlato al fine di cercare di capire come può una squadra che nel giro di venti minuti realizza tre reti di ottima fattura e si mangia clamorosamente il quarto, farsi raggiungere nella ripresa da una squadra che da brutto anatroccolo è riuscita a trasformarsi in cigno e con l’aiuto della dea bendata, vedi terzo gol, e un errore macroscopico di un terzino del san luca, vedi secondo gol su calcio di rigore, rimettere in partita un avversario che sembrava cotto e mangiato.
Qualche tifoso più incazzato del solito perché stava pregustando la seconda vittoria stagionale, se l’è presa con chi ha preparato la squadra, perché anche ieri i ragazzi mandati in campo, in numero contato, dopo buoni venti minuti sono andati in riserva e si sono sciolti come neve al sole concedendosi anima e corpo all’avversario.
Qualche altro va invece oltre e ha dichiarato che se il San Luca vuole ancora tentare di salvare la categoria e la faccia e una stagione che sembra quasi finita, ha bisogno di mettere nel suo debole motore almeno 4/5 nuovi calciatori, nello specifico, tre over di provata esperienza e due under di sicuro affidamento. Il messaggio è stato recapitato al presidente Giampaolo che dopo l’azzeramento delle cariche, suo malgrado e senza volerlo, si ritrova a gestire la situazione da solo, in attesa dell’ingresso di una nuova cordata che secondo gli addetti ai lavori e le dichiarazioni di qualche dirigente è pronta per prendere le redini del comando e cercare di traghettare il San Luca in direzione di un porto molto più sicuro e tranquillo. Ma di questo e cos’altro si vocifera, ne parleremo a breve.