Scorrano, Cozza e adesso Zito. Tre allenatori mandati via o costretti a dimettersi in soli sette mesi. Se non è un record, poco ci manca. È fuor di dubbio che la società locrese, al netto di queste decisioni, stia attraversando un momento assai delicato, per non dire di grande confusione, che fino a questo momento ha portato alla fuga di tre allenatori.
Dal comunicato stampa inviatoci dall’ex tecnico Zito, si evince che in casa Locrese, da tempo, si respira un’aria di “interferenze” tecniche che inevitabilmente finiscono per minare la dignità e la professionalità di chi ha scelto di fare questo lavoro: allenare. Un vero peccato, perché la compagine locrese, a nostro avviso, non è affatto una squadra da bassa classifica. Tuttavia, quando manca la serenità in tutto l’ambiente, è normale che le difficoltà si ripercuotano su tutte le altre componenti.
Un altro aspetto da evidenziare è la tempistica. Infatti, crediamo (se la nostra memoria non ci inganna) che sia molto raro vedere una società privarsi del proprio allenatore proprio alla vigilia di una partita, seppur difficilissima, sul campo della capolista. Cerchiamo quindi di capire il motivo di questo ennesimo ribaltone. È probabile che, al termine della rifinitura, il tecnico – come spesso accade – abbia diramato la lista dei convocati. È altrettanto possibile che qualche giocatore, convocato o escluso, abbia creato malumori all’interno dello staff societario.
Sta di fatto che domani, a Siracusa, sulla panchina siederà il tecnico in seconda Luigi Caridi, con la possibilità che sia lui stesso a traghettare la squadra fino al termine del campionato. Caridi, oltre a essere locrese, conosce molto bene l’ambiente, ma soprattutto conosce a fondo la squadra, avendola già allenata durante la gestione Cozza.
Riteniamo improbabile un ritorno di Scorrano, considerato che lo stesso avrebbe potuto essere richiamato dopo l’esonero di Cozza. Invece, allora si preferì puntare su Zito. Crediamo che anche in questa occasione si opti per una soluzione interna, in attesa che le nubi amaranto possano essere dissipate al più presto. Lo impone la storia locrese.
