di Antonio Strangio (Giornalista)
La copertina della quinta giornata spetta di diritto alla Vigor Lamezia, e non solo perché è andata a vincere
sul campo di una compagine molto accreditata, costruita per abitare ai piani alti della classifica. Ma perché
sbancando il Lo Presti con un perentorio quanto convincente 0 a 3, lancia un messaggio a tutti i naviganti e
soprattutto a chi in questo mare dell’eccellenza, sta viaggiando a vele spiegate: la ReggioRavagnese, al
quinto risultato utile consecutivo, anche se ieri sul difficile campo della matricola Ardore è stata costretta a
dividersi la posta dopo una partita infuocata , condita da una serie di polemiche per colpa della terna
arbitrale. La maglia nera che più nera non si può spetta di …diritto al san luca che anche oggi ha chiuso la
giornata con una sconfitta, la quinta di seguito. Una sconfitta che oltre a relegare il San Luca all’ultimo
posto della classifica e a zero punti, conferma come la squadra giallorossa manca di quella personalità e
carattere che nei campionati come l’eccellenza spesso e volentieri fanno la differenza. Contro il Cittanova
non ha perso solo il San Luca ma anche la Lega, perché l’arbitro designato, tale signora o signorina Katia
Cilento di Cosenza ha commesso tre errori clamorosi come difficilmente si vede sui campi di calcio. Passi
per un errore, e anche due, ma se commetti invece tre e tutti nel giro di poco meno di 40 minuti allora
significa che hai beccato la giornata storta e meriti di essere sostituita a partita in corso. Evito di parlare di
malafede anche se gli errori commessi vanno in questa direzione, perché l’arbitro non ha visto un
placcaggio in area del centravanti Sylla e qualche minuto dopo ha convertito un tocco di mano in area in
fallo dal limite, prima di superarsi – complice l’assistente di linea – annullando un gol bello, spettacolare e
regolare perché Sylla ha colpito la palla di testa dopo essersi elevato alle spalle dei due centrali che
coprivano la porta e la visione del proprio portiere. Il tempo per cominciare a fare punti e risalire la china
ancora c’è, a patto che s’incastrano due condizioni: l’inserimento nell’attuale batteria di difensori di due
centrali maturi e forti in fatto di personalità, perché non è una questione di gioco. Sotto questo aspetto
anche ieri il san luca ha prodotto una gran mole di gioco, gli manca la stoccata vincente perché nessuno si
assume la responsabilità di tentare la giocata personale. E quelle poche volte che la trovano ci si mette di
mezzo l’arbitro di turno con decisioni che, se non sono di chi è in malafede, allora sono figli dell’ignoranza e
quindi deve essere fermato prima che le sue assurde decisioni facciano saltare la fisima a qualche dirigere o
tifoso. Di pari passo ( ecco la seconda condizione) il San Luca, anche quest’anno vittima di decisioni
politiche e amministrative a dir poco sospette, vedi chiusura del Corrado Alvaro, possa al più presto
ritornare a giocare sul proprio campo , un piccolo gioiello e non una struttura pericolante in balia di
decisioni assurde che rischiano di cancellare la bella favola della società giallorossa.
La partita più divertente e per cuori forti si è giocata a Bocale dove la squadra del Presidente Cogliandro ha
rischiato di perdere una partita che dopo solo cinque minuti sembrava aver chiuso in cassaforte a doppia
mandata, in virtù di due gol lampo arrivati quando l’orologio aveva superato da poco i primi cinque minuti
dal fischio iniziale. Fioretti, bomber del Soriano che il gol c’è l’ha nel sangue, alla fine ha sfiorato anche il
colpaccio. Sorride invece il Brancaleone che conquista il primo successo esterno espugnando il campo del
Rende. Una vittoria di classe e d’intelligenza tattica in parte favorita dall’ espulsione di un calciatore del
Rende. Non sorride invece la Gioiese che dopo una striscia di risultati positivi tra campionato e coppa
inciampa e cade sul campo della Rossanese, una compagine che senza fare eccessivi proclami gioca e
conquista punti con una regolarità che in parte sorprende, visto che si tratta pur sempre di una matricola al
di là di quella che è stata la storia passata della società cosentina. La Paolana, in dieci per l’espulsione di
uno dei suoi uomini più rappresentativi, espugna il campo dell’Isola Capo Rizzuto. L’uomo in meno invece di
penalizzare i ragazzi di De Domenico, tarpa le ali alla squadra di Gregoraci che subiscono la maggiore
freschezza e predisposizione tattica della squadra ospite e si portano a casa una vittoria che vale oro. Un
pratico PraiaTortora sbanca il Mimmo Rende di Castrovillari. Per la squadra di Caruso si tratta della seconda
sconfitta interna. Un dato che deve far riflettere. Sul banco degli imputati gli attaccanti dei lupi del Pollino,
incapaci di trovare la porta anche da situazioni più che vantaggiose. La quinta giornata finisce negli archivi
con un totale di 21 gol, 13 segnati dalla squadre che hanno giocato in trasferta e soltanto otto dalle
squadre che hanno giocato in casa, a monte di due pareggi, di cui uno senza gol, una sola vittoria interna e
cinque vittorie esterne, che ancora una volta servono a confermare l’equilibrio che regna in questo
campionato , anche se ancora siamo solo agli inizi e ci sono squadre alla ricerca di una identità e
soprattutto una ragione di…esistere.
PP. La quinta giornata, sarà ricordata e messa a verbale come la sagra degli orrori arbitrali. Il che
conferma che il livello degli arbitri calabresi non è all’altezza di un campionato difficile e interessante come
è il massimo campionato regionale.