Verrebbe spontaneo scrivere: ma a Vibo cosa sta succedendo? Nulla di particolarmente grave, se non quello di una riorganizzazione di tutto l’assetto societario compreso il maggiore azionista Caffo che in alcune interviste rilasciate ha espressamente dichiarato “ Se il problema sono io sono pronto a farmi da parte”. E allora riavvolgiamo il nastro e cerchiamo di capire perché si è arrivato a questo. Buscè arriva a Vibo (grazie all’intuito del Bravo DS Ramondino) e sposa subito un progetto triennale che si basa soprattutto sulla valorizzazione dei giovani e di conseguenza cercare di fare plusvalenze. Caffo ne rimane subito stregato e da subito da carta bianca al neo tecnico per iniziare a sviluppare il progetto giovane. Le cose camminano di pari passo. Valorizzazione di giovani e classifica che di settimana in settimana si fa sempre più interessante. Si continua così fino Gennaio ed in quel mese sia Buscè e sia il DS Ramondino chiedono al Presidente Pippo Caffo garanzie e certezze su come affrontare il futuro calcistico a Vibo. La risposta tarda ad arrivare perché il Presidente tra impegni di lavori vari e piccola delusione derivante dalla poca partecipazione di pubblico allo stadio, prende tempo per dare una risposta certa. Nel frattempo a Buscè continuano ad arrivare chiamate da parte di Società di categoria superiori, ma lui declina sempre perché la priorità rimane Vibo. Si arriva così a fine campionato ed ancora ad aspettare definitiva. Nel frattempo il Rimini del reggino Peppe Geria fa un offerta davvero allettante alla quale Buscè non può assolutamente rifiutare con la conseguenza che l’ex amaranto molto a malincuore dice addio alla Vibonese alla quale aveva giurato amore eterno e per i motivi sopra elencati ha dovuto abbandonare una nave che già aveva Il motore importante per andare molto lontano. A ruota dopo Buscè arrivano le inattese ed improvvise dimissioni del giovane DS Francesco Ramondino che a mezzo lettera inviata ai colleghi di Vibio Sport spiega i motivi di questa separazione:
“Il mio percorso finisce qua, dispiace perché sono convinto che il secondo anno sarebbe stato ancora più bello – spiega Ramondino a Vibosport -. Ripartire da questa squadra con Buscè cercando di migliorare alcune falle ci avrebbe permesso di dire la nostra alla grande, ovviamente il condizionale è obbligo, il calcio è imprevedibile, ma sicuramente avremmo dato filo da torcere a tutti.“.
Poi aggiunge, sempre con riferimento al tecnico di Gragnano “Sono orgoglioso di aver portato un grande allenatore anzi un grande amico, come Antonio Buscè, persona preparata che ha sposato dal primo istante il nostro progetto, e i risultati sono frutto del del suo lavoro, abbinato alla scelta dei giocatori che si sono rivelati prima di tutto dei grandi uomini, lottando ogni domenica per la maglia.”.
“Ce l’ho messa tutta per fare il meglio possibile”
“Mi assumo tutte le responsabilità sia delle cose positive (tante) che di quelle negative – prosegue il giovane ds vibonese-, purtroppo rifondare per intero una squadra non è mai facile, alla prima esperienza in D in una piazza importante, c’è l’ho messa tutta per fare il meglio possibile. Ringrazio la società e le componenti del suo Cda per la fiducia accordatami. Ho dato tutto per questa piazza, ma ci tengo a dire che sarò sempre il primo tifoso, e anche in un prossimo futuro non mi tirerò mai indietro per questi colori.“.
Infine, Francesco Ramondino ci tiene a ringraziare chi ha contribuito alla Vibonese di raggiungere il terzo posto in questa stagione. “Approfitto di per ringraziare tutto lo staff tecnico, i magazzinieri, l’addetto stampa, i segretari, tutto lo staff delle giovanili e mi scuso se dimentico qualcun’altro. Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi della vibonese, mi hanno sempre mostrato grande vicinanza e supporto, sono veramente tanto grato a loro e al loro attaccamento ai colori rossoblu.”