Di Igor Colombo
Archiviata la scialba prestazione di domenica scorsa in quel di Gioia Tauro, la Vigor Lamezia si appresta a ospitare domenica al Guido D’Ippolito il Praia Tortora capolista del campionato di Eccellenza. Una sfida molto importante per vari fattori, prima di tutto per la classifica con gli uomini di Fanello già costretti ad inseguire. La compagine biancoverde infatti si trova a quota 25 punti a tre lunghezza dal Praia Tortora che comanda il torneo con 28 punti. La tifoseria biancoverde è molto delusa per le ultime prestazioni offerte dalla squadra, una squadra allestita per stravincere il campionato ed invece annaspa e sta lasciando per strada punti preziosi. Le possibilità per invertire la rotta ci sono tutte. Certo ci sta da dire che la fortuna in questo girone d’andata non è stata amica della Vigor, vista anche la lunga lista degli infortunati con una infermeria che aumenta sempre più di numero. Ma alcune domande sono anche lecite andare a porle, per esempio sul perché tutti questi infortunati? Frutto forse di una preparazione sbagliata? Gli interrogativi è normale che una tifoseria li ponga , alla fine sono sempre i tifosi che nel calcio pagano ed hanno diritto ad esprimere critiche e porre riflessioni. L’ambiante biancoverde ha necessità di ritrovare la serenità di qualche settimana fa per riprendere la marcia verso l’obiettivo da raggiungere a fine stagione. Domenica il Praia Tortora verrà qui a fare la sua partita e venderà cara la pelle e quindi i ragazzi di Fanello dovranno essere bravi ad imporre il loro gioco e prendere i tre punti per agganciare la vetta della classifica. La tifoseria organizzata a partire dal fischio finale di domenica scorsa al Polivalente di Gioia Tauro è stata silente, ma è pronta ad esternare tutta la propria rabbia ed il proprio rammarico qualora malauguratamente domenica non dovesse giungere l’agognata vittoria. Nervi saldi e concentrazione al massimo per una sfida che la Vigor Lamezia è chiamata obbligatoriamente a fare sua ed anche tutto l’ambiante, società, squadra ed allenatore, devono ormai abituarsi alle pressioni di una piazza che è esigente per storia, tradizione e blasone.